Io sono
donna,
selvaggia
e
casa.
Io sono
custode e sacerdotessa.
Io sono
antro del mistero,
forza antica,
possente vento della natura,
ventre di creazione,
cerchio di luce.
Buio e tempesta che attraverso.
Forza atavica,
divina e forte nella fragilità,
tramite tra cielo e terra,
radici che non oscillano
fronde che il vento muta.
Creatrice e custode dei segreti dell’anima,
scendo nelle ombre più nere
risalgo dalle tenebre e spargo scintille di amore.
Io so
le connessioni antiche delle anime della terra,
conosco i dolori dei parti,
conosco il peregrinare dell’animo umano.
Conosco la forza del fuoco della passione.
Che giunge dall’eterno e trasforma
simboli e messaggi.
Trasforma vite e cuori.
Che il mio canto potente giunga a te, al di là del tempo,
che le forze della natura mi sostengano
in questa creazione che è la vita mia, vita nostra.
Chiamo a me le forze della terra, del fuoco, del vento e dell’acqua.
Chiamo a me la forza delle grandi madri,
chiamo a me le donne che hanno solcato i passi,
intessuto storie e canti,
scritto incanti,
preghiere,
nostalgie,
occhi al cielo,
anime alla terra,
radici alla polvere.
E sostenuta dalla forza delle antenate
scrivo anche il mio oggi.
Cammino e ancora cammino.
Sacerdotessa del vivere, del sacro potere del femminile.
Lascio solchi,
creo impronte di me e alleanze.
Io sono donna.
Connessa alla mia missione
in questo tempo che mi è dato su questa terra.
Profondamente grata.
Pienamente donna,
sacralmente donna.
Selvaggia.
Un abbraccio
Roberta