Leggi… senti, lascia vibrare, ridi e guarda un po’ se ci sei anche tu.
Raccontami i tuoi dialoghi interiori.
WILD (W) Che bello questo nuovo progetto, quanto mi smuove dentro. Quanti sogni sono già partiti dentro di me, non sto più nella pelle! È così caldo e vibrante! Sento che mi appartiene proprio. Dice un sacco di me. Mi vedo già sulla cresta dell’entusiasmo!
MILD (M) Eh intanto lo so che non ce la farò mai. Ma chi mi credo di essere poi. Ogni volta ci ricasco, non imparo mai…
W Siii ho conosciuto una nuova persona, mi piace un sacco! Ha un’energia particolare…
Mi coinvolge, emoziona, sembra proprio l’uomo che stavo cercando! Magari questo sarà diverso. Io ormai sono diversa.
M Intanto lo so che finirà come tutte le altre volte… ma che illusioni ti fai, non hai ancora imparato? si spaventerà, non sarò mai io la sua priorità, andrà come è sempre andata. Sarò messa al quinto posto, dovrò lottare, lo dovrò rincorrere. Avrà paura, sparirà… non ci capiremo. Del resto non ci si può fidare degli uomini, è possibile che non lo capisci ancora?
W Va beh ci provo lo stesso santo cielo questa volta ce la farò, ho così tanto entusiasmo ed è tutto così bello.
M Ecco hai visto anche questa volta non ce la stai facendo, ci sono troppi ostacoli, sbagli sempre strada, eppure sei testarda eh, sembra che li attiri tu, non posso combattere contro il destino. Mi devo rassegnare.
M Hai visto, non mi scrive più, sembrava diverso, anche questa volta mi sono sbagliata… come al solito.
M È inutile mi devo rassegnare, ma tant’è ogni volta poi mi arriva quell’entusiasmo… e quella speranza: sono la solita scema che ci spera ancora e si illude.
M Chissà che cosa ho io con gli uomini, e con l’amore, me lo sono sempre detta che tutti gli uomini sono uguali…aveva ragione mia madre. L’Amore non è per me.
M Niente, mettiamo da parte i sogni, me lo dicono tutti da sempre che i sogni non si realizzano, aveva ragione mio padre. Nella vita ci si deve sacrificare e rassegnare. I sogni non si possono realizzare, bisogna stare con i piedi per terra, accontentarsi e ringraziare.
W No, non ci sto, taci una buona volta. Non lo senti? Questo fuoco deve trovare una strada reale. Non posso non ascoltarmi, so quanta energia posso creare nel mondo! SO che mi posso espandere, la mia forza è potente, la mia speranza vincerà. Mio padre aveva una storia diversa. Io non sono come lui. Io troverò la Mia strada. Posso cambiare il mio mondo. Sono una ribelle e la mia energia incanalata ce la farà! Io ci credo.
W E stai zitta una buona volta! Io non sono come dici tu.
Stai consumando troppe mie energie, non sei stanca di arrivare sempre? Di non tacere mai.
Ti vedo, ma tu ti sei mai vista?
Guardati, sei sempre fissata lì, ferma, stantia, a mettermi i freni, ora dopo ora, non appena cerco di tirarmi un po’ su e di scegliere un’altra strada e un’altra storia.
M Ma io cerco di aiutarti. Non voglio che tu soffra ancora. Voglio proteggerti, risparmiarti altre delusioni.
W/M Come?
Non puoi risparmiarmi proprio un bel niente. Sei tu la causa della mia sofferenza. Non fai altro che questo. Abbassi la mia energia, mi togli il fiato, ogni piccolo passo o esplosione di gioia ed entusiasmo, arrivi subito con la tua voce stridula, pungente, senza ossigeno. Rovini tutto, mi vuoi mettere in gabbia. Ma che visione hai della vita? Ma chi sei? Quando sei nata?
Ti sei intristita?
Come, mi stai dicendo che sei stanca?
Avresti tanta voglia di essere ascoltata finalmente da me, ma non lo faccio mai…
Come non lo faccio mai?
Così magari ti calmi…?
Ah ecco, tu mi dici sempre le stesse cose per attirare l’attenzione e perché sai che bene o male mi rassicurano.
Rassicurano? Ma sei fuori?
Ma forse non hai tutti i torti. Ormai mi hai abituata a vedermi così.
Eh si un po’ è vero.
Sono abituata a sentirti, arrivi sempre a smontarmi, così mi rinforzi lo so, nell’idea che ho di me, così sono tranquilla, chiusa tra me e te, che così nulla di nuovo potrà mai capitare.
Così non mi tocca fare poi troppa fatica.
Io ci provo e tu mi boicotti, così andiamo avanti a singhiozzo e avanzo poco, niente di così sconvolgente, non troppa gioia, non troppa realizzazione e nessuna deve veramente cambiare.
Beh non pensavo avessi ragione.
Vista da vicino non sei più così stancante.
Mi stai dicendo che hai voglia di andartene? Di smettere e tornare a chi appartieni?
E chi sarebbe?
Mia mamma e mio papà? Non solo? Anche la maestra? E quella mia compagna delle medie? Nooo, c’è pure il compagno dell’ultimo banco del liceo… quello che si fumava le canne durante l’ora di filosofia… già vero me lo ricordo, mi piaceva così tanto… si, si lo so che vedevo solo lui.
Cosa dici? Che così non vedevo gli altri tre che erano innamorati di me, in silenzio?
Però, non male. Insieme siamo più forti, vediamo un po’ più lontano adesso… se solo ci ascoltassimo un po’ più veramente.
Ma ti piaccio almeno un po’?
Incomincio a pensare di sì, se ti ascolto veramente potresti persino diventare mia alleata.
Tu sai quando sei nata e come mai. Forza, raccontami, adesso ti posso ascoltare.
E forse sei proprio tu che potresti custodire i segreti della mia rinascita.
(continua…)
Quano ti risuona un dialogo simile?
Siamo tante parti, moltitudini e contraddizioni…
Quante parti hai tu?
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Un abbraccio
Roberta